Il recinto lo possiamo definire l'assetto psichico nel quale una persona si trova.
Al di là
domenica 19 ottobre 2014
Il "senso" nel tatuaggio
Quando ero giovane i tatuaggi quasi non esistevano. O meglio, li avevano gli ex detenuti, qualche militare, marinai o persone molto anziane. Mio nonno portava tatuato, all'nterno dell'avanbraccio sinistro, "T'amo Dina" Era il nome della moglie con la quale rimase sposato per sessantacinque anni. Se lo era tatuato mentre era imbarcato come marinaio durante la prima Guerra Mondiale. Si erano sposati per procura. Lui sulla nave davanti al comandante e lei a Livorno davanti al sacerdote.
Cose d'altri tempi.
La storia del tatuaggio risale alla notte dei tempi e qui, ad esempio, se ne può leggere una breve storia
Ci sono tatuaggi fatti per ribellione, per obbligo, per appartenenza, addirittura per cura. Ma il "senso" del tatuaggio al giorno d'oggi?.
Sembra che nei tempi moderni, intorno agli anni 70 sia stato reintrodotto dai bikers e dai punk come atto di ribellione alla morale in voga all'epoca e,negli anni ottanta, iniziò timidamente una moda piuttosto provocante, cominciarono a vedersi alcuni tatuaggi, più che altro in alto sul braccio, ma, comunque, in posti del corpo ben precisi. Più gli uomini che le donne. Dopodiché delle timide farfalline cominciarono ad apparire anche sui polsi e sulle spalle delle donne. E da lì, piano piano, è stato tutto un crescendo fino al giorno d'oggi. Attualmente i tatuaggi abbondano sia come numero di persone tatuate, sia come superficie corporea. Oramai i temi sono infiniti dai più romantici ai più aggressivi, dai più teneri ai più violenti e le persone che li adottano le più disparate dalle ragazzine alle nonne, dai ragazzini ai direttori d'azienda. La domanda è: quando è scattato il clic che ha fatto sì che il tatuaggio diventasse così comune o meglio chi lo ha fato scattare? Come mai quest'esigenza? A quale bisogno risponde chi si fa un tatuaggio?
Le risposte "razionali" sono tante. Ma ricordiamo che il "razionale" non fa parte di una propria nostra esperienza, ma è un qualcosa che "altri dicono sulla base di esperienza altrui" e che quindi non ci appartiene. Le risposte in questo senso possono essere ad esempio voler ricordare un avvenimento importante, oppure un credo, il nome di una persona amata e tanto altro.
Ma un tatuaggio è per sempre. E "per sempre" è una parola pesante.
In questo mondo dove tutto cambia un tatuaggio è per sempre. Che sia questo il suo fascino? Un punto fermo? Un punto di riferimento in un mondo che punti di riferimento ne ha sempre meno?
Per sempre
La mia riflessione però è questa. La pelle è un confine netto, un confine che determina, a livello fisico, il nostro Mondo Interno dal Mondo Esterno. E' una protezione. Pensiamo ad esempio a come ci ritraiamo quando uno sconosciuto ci sfiora un braccio. La pelle è il nostro confine, la linea di demarcazione. Al di qua ci sono io, al di là tutto il mondo. Ecco che su questo "confine" cominciano ad apparire scritte, segnali, disegni, che, probabilmente indicano chi vive al di qua.
Il tatuaggio quindi potrebbe essere uno strumento di comunicazione tra il nostro Mondo Interno e il Mondo Esterno. Un desiderio di far conoscere all'Altro o meglio a tutti gli altri qualcosa di nostro, qualcosa di personale. Ma c'è un qualcosa che mi inquieta. Dobbiamo ricordare che il tatuaggio è stato usato anche nei periodi oscuri delle varie epoche per "marchiare" le persone. Per inserirle per semprein categorie ben definite da cui non potevano evadere categorie che potevano essere immediatamente identificate. Una schiavutù. Ecco che questa moda così diffusa del tatuaggio mi inquieta. Visto che nella nostra epoca i messaggi subliminali e nascosti sono all'ordine del giorno, quale messaggio occulto ha fatto sì che il tatuaggio divenisse cosa normale qundo cosa normale non può essere? E' normale essere tatuati, se è normale forse potremo essere tatuati anche per essere identificati invece di usare un documento? Magari inserendo nel tatuaggio un microchip? Ecco che quella che alcuni hanno accettato come una forma di libertà in verità potrebbe essere un'arguta manipolazione per controllarci tutti meglio. Ma certamente questa è una mia fantasia.
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